Gli aspetti morfologici del rito online

Il trasferimento della celebrazione di un rito su una piattaforma digitale apre a diverse riflessioni.

Da un punto di vista morfologico, vale la pena capire se e come il rito si modella in funzione delle piattaforme che vengono utilizzate, ma anche come la tecnologia si piega alle esigenze del rito stesso.

L’osservazione del trasferimento del rituale in un ambiente online è stata effettuata nel 2008, tra gli altri, dalla studiosa Nadja Miczek. Il suo lavoro è di particolare importanza perché oltre all’esame del contesto digitale e al rilievo delle modifiche interne al rito, la Miczek ha indicato un primo quadro metodologico in grado di essere applicato per percepire le mutuazioni di forma del rito trasferito su una piattaforma online.

I risultati della sua ricerca sono raccolti nell’articolo Online Rituals in Virtual Worlds (2008), dove l’ipotesi di ricerca è che ci siano sempre processi di cambiamento quando un rito viene trasferito su di una piattaforma digitale. Tale cambiamento è descrivibile applicando le categorie di trasformazione, invenzione ed esclusione.

La trasformazione implica l’adattamento o la rielaborazione di un rituale preesistente, modificandone elementi chiave affinché possa funzionare in un contesto online. L’attività può riguardare la struttura del rito e il suo contenuto ma non necessariamente entrambi. Questo adattamento potrebbe richiedere innovazioni basate sulle peculiarità dei nuovi media, introducendo nuove caratteristiche nel rito per garantire il suo funzionamento in Rete. Tuttavia, una parte cruciale del processo è determinare ciò che verrà omesso, poiché non tutto potrà essere replicato online. Se queste tre dinamiche non vengono bilanciate correttamente – è il ragionamento dell’autrice – , c’è il rischio che il rituale modificato perda la sua autenticità e non venga più percepito come legittimo.

Un esempio di lettura del trasferimento del rito in base alle categorie sopra esposte riguarda l’osservazione di alcuni riti celebrati nello spazio digitale messo a disposizione da Second Life. Le organizzazioni religiose prese in considerazione sono la Church of Fools, la ALM Cyber Church e la Koinonia Congregational Church.

Sono due, su tutti, i temi di maggior rilievo della riflessione dell’autrice: il primo riguarda il trasferimento dei canti liturgici, il secondo la dimensione corporea dei partecipanti al rito.

Nel primo caso i canti rituali vengono trasformati in chat di testo. Il canto viene quindi eseguito attraverso una combinazione di testo attivo e passivo e di suoni di sottofondo.

Il linguaggio parlato diventa comunicazione scritta con lo strumento della chat. Questo adattamento può riguardare l’intero processo rituale, come si vede nella Church of Fools, oppure in parti specifiche, come nel caso di Koinonia. Per contro, nella ALM Cyber Church, la maggior parte del servizio si svolge attraverso trasmissioni audio. In quest’ultimo caso, non c’è un testo visibile ai fedeli che devono conoscere gli inni in anticipo o semplicemente ascoltarli. La partecipazione attiva ai canti, in questo caso, è demandata alle animazioni degli avatar, il che introduce il secondo aspetto di maggior rilievo relativo ai rituali esaminati su Second Life: il tema del corpo. Il corpo, che rappresenta un mezzo privilegiato attraverso il quale molte persone esprimono la loro spiritualità, fede e devozione, negli ambienti di Second Life è sostituito da un avatar con tutti i limiti che questo può comportare, sia in termini di esperienza religiosa sia in termini di aspetti simbolici del rito stesso.

PER SAPERNE DI PIÙ

Barrett, J. (2009, giugno 9). Religion in New Places: Rhetoric of the Holy in the Online Virtual Environment of Second Life.

Leone, M. (2010). Varietà virtuali dell’esperienza religiosa. Uno studio sulla natura umana in Second Life. Humanitas 65 (5-6/2010), pp. 791-809.

Miczek, N. (2007). Rituals Online – Dynamic Processes Reflecting Individual Perspectives. Masaryk University Journal of Law and Technology, 1(2), Articolo 2.

Radde-Antweiler, K. (2008). Virtual Religion. An Approach to a Religious and Ritual Topography of Second Life. Online – Heidelberg Journal of Religions on the Internet. Vol. 03.1 Being Virtually Real? Virtual Worlds from a Cultural Studies’ Perspective. https://doi.org/10.11588/heidok.00008294

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