Quando è ChatGPT a celebrare messa

Il 9 giugno del 2023 i circa 300 fedeli della chiesa di San Paolo, nella cittadina di Fürth in Baviera, sono rimasti sorpresi nel vedere che il pulpito era occupato da uno schermo. Il loro stupore è aumentato quando sullo schermo sono apparsi un pastore virtuale e i suoi assistenti (in totale due uomini e due donne) che hanno condotto il servizio in maniera impeccabile.

Non sapevano, lo hanno saputo successivamente e questo ha provocato reazioni diverse, che l’intera celebrazione era stata preparata, e poi officiata, da una Intelligenza artificiale (in questo caso una IA generativa, ChatGPT nello specifico).

L’idea è venuta al giovane pastore Jonas Simmerlein, teologo e filosofo dell’Università di Vienna, che conduce due progetti di ricerca sulla IA applicata alla religione. Il primo di questi riguarda proprio i modelli linguistici Generative Pre-trained Transformer e la loro capacità di gestire una funzione religiosa, il secondo – invece – prevede l’organizzazione di un forum internazionale di ricerca digitale su questi temi.

Una idea simile era venuta al rabbino Joshua Franklin (nel Gennaio del 2023), guida spirituale del Centro ebraico degli Hamptons a New York. Usando ChatGPT, aveva chiesto di scrivere un sermone, con il tono di voce di un rabbino, «che colleghi la porzione di Torah di questa settimana con l’idea di intimità e vulnerabilità, citando Brené Brown». Il risultato fu molto apprezzato.

Tornando alla funzione – organizzata nel corso del congresso biennale della Chiesa evangelica tedesca – l’intero servizio (il 98%) è stato elaborato dall’Intelligenza artificiale. La celebrazione, della durata di quaranta minuti circa, ha previsto un sermone, la scelta delle preghiere e della musica. Per antropomorfizzare il pastore, l’IA ha scelto le sembianze di un uomo di colore dalla folta barba che ha coinvolto i fedeli, in un caso anche con ironia provocando la risata della platea, ma non è riuscito a interagire in maniera fluida con essi. La conduzione del rito è stata monotòna e spesso con accelerazioni della voce poco naturali.

L’accoglienza è stata contrastante: c’è chi è rimasto sorpreso di quanto la funzione sia andata bene e chi ha lamentato la mancanza di emozione e di spiritualità.

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